Satellaview

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Data di pubblicazione: Giappone 23 aprile 1995
Termine: 30 giugno 2000
Predecessore: Super Famicom (Super Nintendo Entertainment System)
Successore: Nintendo 64DD

Il Satellaview è stata una periferica per il Super Famicom rilasciata in Giappone il 23 aprile del 1995, al prezzo di 14000 ¥.

Fu uno dei primi tentativi di Nintendo, e altre aziende che si occupavano dello sviluppo di videogiochi, di connettere le proprie console con il mondo di Internet.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Nel 1988 Nintendo rilasciò il Famicom Network System, un modem per il Famicom che permetteva di accedere ad alcuni servizi, tra cui trucchi e consigli per i giochi del momento, previsioni del tempo, scommesse sui cavalli, mercato azionario e molto altro ancora. In realtà si trattava di un semplice esperimento, perché la tecnologia di allora non era sufficiente per poter offrire un servizio solido e duraturo.

Nel 1990, in Giappone diverse compagnie che si occupavano di sviluppare videogiochi, tentarono di collegare per la prima volta le proprie console con il mondo di internet. La prima fu Sega, attraverso il Mega Modem, una costosa periferica per Mega Drive, che permetteva di connettersi al Meganet per giocare con titoli inediti, attraverso un abbonamento mensile. Dopo il fallimento della periferica, a causa dei costi troppi elevati e della tecnologia ancora averba, Sega tentò nuovamente di connettere il Mega Drive al mondo di internet tramite il Sega Channel, sviluppato in collaborasione con Time Warner. Più veloce del servizio originale, il Sega Channel permetteva ai suoi utenti di giocare ad una cinquantina di titoli che ruotavano dopo un po', in particolare a demo di giochi in uscita o versioni complete di giochi già usciti in passato. Ma ancora una volta il risultato non ebbe i risultati sperati, a causa dei prezzi troppo alti dell'abbonamento mensile.

Dopo aver osservato con attenzione le mosse di Sega, Nintendo decise di provare un qualcosa di simile con il Super Famicom che, anche se alla fine del suo ciclo vitale, continuava a vendere. Il colosso giapponese acquistò una consistente quota di St. Giga, una delle prime compagnie radiofoniche a trasmettere i propri programmi, basati principalmente sulla musica, via satellite. Fu così che nacque il Satellaview, modem per Super Famicom collegabile alla console tramite la porta espansione. La periferica era veloce, stabile, sicuro e aveva una buona memoria per gli apparecchi elettronici dell'epoca. Inoltre, ciò che contribuì al successo della periferica fu il fatto che, a differenza dei servizi offerti da Sega, il Satellaview permetteva, di scaricare non semplici demo o giochi già usciti, ma software completamente nuovi, non disponibile nel catalogo dei giochi per Super Famicom. Il sistema operativo era contenuto in una cartuccia, BS-X (acronimo di Broadcast Satellite-X), da inserire all'interno della periferica, e consisteva in una città completamente esplorabile in cui ciascun edificio rappresentava un gioco o un servizio. Nota come "La città a cui hanno rubato il nome", era il menù principale del Satellaview e aveva dei contenuti che cambiavano una volta al giorno, alcuni ogni ora. Oltre che scegliere un gioco, gli utenti potevano creare un proprio avatar, leggere le classifiche, le ultime notizie e un magazine creato apposta per gli abbonati. Era disponibile addirittura una moneta virtuale per gli acquisti, insieme a uno slot di memoria di 8 MB, in cui archiviare i salvataggi e scaricare dati. Per accedere al servizio servivano un abbonamento mensile e un adattatore, venduto seperatamente, per la connessione via satellite. In particolare, fu grazie alla connessione via satellite, che Nintendo implementò nella periferica il Soundlink, che permetteva di ascoltare canzoni via radio durante il gioco, superando i limiti tecnici del soundchip del Super Famicom. Il servizio prevedeva un catologo di giochi che veniva aggiornato periodicamente, mentre i titoli più vecchi venivano eliminati.

Il Satellaview però aveva anche alcuni limiti, dovuti soprattutto alle idee di St. Giga che, volendo continuare a trasmettere i propri servizi musicali, lasciò poco spazio ai servizi del Satellaview. I giocatori avevano solo tre ore a disposizione, dalle quattro alle sette, per connettersi alla Città, accedere agli edifici e ai giochi. Inoltre, il servizio prevedeva due tipi di giochi. Quelli "liberi" che potevano essere giocati in qualunque momento, anche quando il servizio era disattivato, immagazzinandoli nelle cartuccia, e quelli in tempo reale, che invece erano legati allo scorrere del tempo, di conseguenza potevano essere giocati solo in quel lasso di tempo in cui il servizio era attivo. E i giochi più apprezzati dal pubblico erano proprio i secondi.

Il supporto al Satellaview venne abbandonato il 30 giugno 2000. Nonostante ebbe un grandissimo successo, Nintendo non rilasciò mai dei dati ufficiali sui guadagni ottenuti attraverso questa periferica e sulle vendite della stessa.

Giochi di Mario[modifica | modifica sorgente]

Un'immagine di Mario in tenuta da astronauta in un volantino pubblicitario del Satellaview.

Attraverso il servizio offerto dal Satellaview vennero rilasciati anche dei giochi di Mario, i quali sfruttavano la connessione via satellite per ascoltare musica in sottofondo. Inoltre alcuni di essi avevano anche un doppiaggio.

Tra i giochi disponibili su questa periferica, le fonti più affidabili riportano:

I personaggi di Mario sono apparsi sotto forma di camei o di protagonisti anche in alcuni giochi di St. Giga, tra cui:

Anche nelle riviste scaricabili attraverso il servizio sono presenti degli artwork dei personaggi di Mario, tra cui un disegno raffigurante Mario con una tuta da astronave, inserita poi come costume in Super Mario Odyssey il 29 marzo 2018.

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]