Non siamo comunque qui per parlare di ciò, l'ha già fatto Frozenstorm in un articolo riepigolativo delle novità degli scorsi giorni.
Le discussioni con DeNA erano iniziate già nel 2010, per intenderci, quando noi desideravamo sapere di più sul 3DS si stava già pensando a questa alleanza, ma Nintendo era sempre stata restia a riguardo. Non è la prima volta però.
Già dopo l'uscita dal Game Boy Color la Nintendo si era subito messa al lavoro su una nuova console portatile. I settori di Ricerca & Sviluppo non stanno mai fermi, e ogni nuovo possibile concept viene sempre fatto valutare prima di diventare quello che sarà il prodotto finito. A volte va bene, tante altre volte no. Spesso è meglio aspettare tempi migliori invece di rischiare con un salto nel vuoto.
Chissà se un giorno scopriremo tutto quello a cui ha lavorato in questi anni Nintendo...
Ma tornando a noi, Nintendo, come tanti altri produttori, è solita registrare i brevetti delle proprie idee, magari non porteranno a nulla in futuro, ma sempre meglio evitare qualche class-action, che quelle fanno sempre comodo alle persone in cerca di soldi.
Da quel poco che abbiamo (grazie ai brevetti) possiamo farci un'idea di come dovesse funzionare, ad esempio era possibile comprare e scaricare da un apposito negozio virtuale i giochi del Game Boy e del Game Boy Color, come Super Mario Bros. DX, Metroid 2: Return of Samus o Golf. Ripensandoci, anche sulle console per 16-bit si tentò una cosa simile, ma di questo ne parleremo magari un'altra volta più approfonditamente. Ma se arrivava una chiamata cosa succedeva? Nulla di più semplice, il gioco andava in pausa in modo da permettere di parlare in background. Insomma, l'antenato dell'Xperia Play e dell'N-Gage!
...Ah, e a proposito di N-Gage... proprio durante quegli anni Nintendo voleva collaborare con Nokia (che stava per conto suo progettando l'N-Gage) per realizzare questo Nintendo Phone! Il più grande colosso della telefonia dell'epoca unito ad uno dei più grandi colossi del mercato videoludico? Sembra fantascienza. Ma alla fine non se ne fece nulla.
Cos'è andato storto? Perché abbiamo avuto il Game Boy Advance e il Nintendo DS e non questo ibrido?
Molto semplicemente, il consiglio di amministrazione di Nintendo of Japan non l'ha approvato, né più né meno. Avevano capito che non era ancora il momento adatto, e come la storia ci insegna, telefoni come l'Xperia Play (che io però desideravo ai tempi, ndr) e l'N-Gage hanno fallito miseramente. Che dire, Nintendo c'aveva visto giusto all'epoca, ma ormai i tempi sono cambiati, e i telefoni si sono evoluti a tal punto di poter fare in termini di hardware meglio di console come Nintendo 3DS o PlayStation Vita, le quali dispongono (per ovvi motivi) di hardware vecchi. Se prima i giochi su telefono erano un semplice diversivo, ora sono diventati parte integrante dell'utilizzo di un telefono nella maggiorparte delle persone, ma appunto si tratta di cose semplici, non giochi che richiedono troppi tasti.
Ma tornando a noi, sempre parlando di brevetti saltò fuori recentemente questo,,,
Forse pure questo era stato già "premeditato", ma non tanto per portare la Virtual Console su cellulari e tablet, bensì per rimuovere i troppi cloni ed emulatori che vengono venduti (o regalati) sui vari store virtuali. Poi, chissà. Iwata ha ribadito che non c'è l'intenzione di portare titoli per console su telefono, ma bensì di realizzare giochi nati attorno ad un touch screen capacitativo e al giroscopio, roba semplice insomma. Pensate ad esempio a Yoshi Touch 'n' Go per Nintendo DS, o ad un WarioWare, giochi semplicissimi ma che si possono adattare tranquillamente ad un nuovo formato come quello dei cellulari o dei tablet.
Insomma, si vedrà, sperando ovviamente che non si tratti di un salto nel vuoto come quello che hanno evitato ai tempi.
Chissà se un giorno scopriremo tutto quello a cui ha lavorato in questi anni Nintendo...
Ma tornando a noi, Nintendo, come tanti altri produttori, è solita registrare i brevetti delle proprie idee, magari non porteranno a nulla in futuro, ma sempre meglio evitare qualche class-action, che quelle fanno sempre comodo alle persone in cerca di soldi.
Da quel poco che abbiamo (grazie ai brevetti) possiamo farci un'idea di come dovesse funzionare, ad esempio era possibile comprare e scaricare da un apposito negozio virtuale i giochi del Game Boy e del Game Boy Color, come Super Mario Bros. DX, Metroid 2: Return of Samus o Golf. Ripensandoci, anche sulle console per 16-bit si tentò una cosa simile, ma di questo ne parleremo magari un'altra volta più approfonditamente. Ma se arrivava una chiamata cosa succedeva? Nulla di più semplice, il gioco andava in pausa in modo da permettere di parlare in background. Insomma, l'antenato dell'Xperia Play e dell'N-Gage!
...Ah, e a proposito di N-Gage... proprio durante quegli anni Nintendo voleva collaborare con Nokia (che stava per conto suo progettando l'N-Gage) per realizzare questo Nintendo Phone! Il più grande colosso della telefonia dell'epoca unito ad uno dei più grandi colossi del mercato videoludico? Sembra fantascienza. Ma alla fine non se ne fece nulla.
Cos'è andato storto? Perché abbiamo avuto il Game Boy Advance e il Nintendo DS e non questo ibrido?
Molto semplicemente, il consiglio di amministrazione di Nintendo of Japan non l'ha approvato, né più né meno. Avevano capito che non era ancora il momento adatto, e come la storia ci insegna, telefoni come l'Xperia Play (che io però desideravo ai tempi, ndr) e l'N-Gage hanno fallito miseramente. Che dire, Nintendo c'aveva visto giusto all'epoca, ma ormai i tempi sono cambiati, e i telefoni si sono evoluti a tal punto di poter fare in termini di hardware meglio di console come Nintendo 3DS o PlayStation Vita, le quali dispongono (per ovvi motivi) di hardware vecchi. Se prima i giochi su telefono erano un semplice diversivo, ora sono diventati parte integrante dell'utilizzo di un telefono nella maggiorparte delle persone, ma appunto si tratta di cose semplici, non giochi che richiedono troppi tasti.
Ma tornando a noi, sempre parlando di brevetti saltò fuori recentemente questo,,,
Forse pure questo era stato già "premeditato", ma non tanto per portare la Virtual Console su cellulari e tablet, bensì per rimuovere i troppi cloni ed emulatori che vengono venduti (o regalati) sui vari store virtuali. Poi, chissà. Iwata ha ribadito che non c'è l'intenzione di portare titoli per console su telefono, ma bensì di realizzare giochi nati attorno ad un touch screen capacitativo e al giroscopio, roba semplice insomma. Pensate ad esempio a Yoshi Touch 'n' Go per Nintendo DS, o ad un WarioWare, giochi semplicissimi ma che si possono adattare tranquillamente ad un nuovo formato come quello dei cellulari o dei tablet.
Insomma, si vedrà, sperando ovviamente che non si tratti di un salto nel vuoto come quello che hanno evitato ai tempi.