Post-E3 di Milano 2016 - Riassunto della Conferenza!

Come si è potuto vedere in diverse occasioni, lo scenario di gioco consiste in una gigantesca mappa a scacchiera. I primi minuti sono all'insegna della sorpresa, specialmente considerando le nuove regole: i 4 giocatori si spostano sul tabellone contemporaneamente, fattore che accelera non di poco il ritmo di gioco. Sono presenti già dall'inizio la casella in cui si sfida il Boss e quella dove è possibile reclutare un aiutante, al giocatore non rimane altro che decidere la sua strategia: avvicinarsi alla prova per primi, in modo da avere un accesso anticipato al minigioco rispetto ai nemici, oppure reclutare un esercito di aiutanti per ricevere un sostanziale aiuto durante tale prova?

Tutti i giocatori impersonano un Toad, non è possibile scegliere altri personaggi (come nei precedenti Mario Party) in quanto la brigata del nostro idraulico è sparsa per la mappa e, reclutandoli, si ottiene il loro contributo fondamentale nelle diverse fasi di gioco. Ogni personaggio, inoltre, possiede un dado del tutto particolare, che va ad aggiungersi a quello di Toad:

• Mario, per esempio, può lanciare un dado che contiene uno 0 e un 7, per dare una mano a coprire maggiori distanze.
  Se invece decidiamo di lanciare con Donkey Kong, il suo ha addirittura quattro facce con 0, mentre le due restanti hanno un 10.

Una volta ottenuto l’esito del lancio, è necessario spostarsi di tante caselle quante indicate.
Sempre sul tabellone possono apparire dei palloncini contenenti delle monete che avviano un minigioco in stile più tradizionale per ricompensare il più abile/fortunato con monete supplementari: è stata mostrata una gara in cui i giocatori reggono un vassoio pieno di ghiande, e devono resistere più a lungo possibile in un percorso infestato da Goomba.
Il gioco si presenta come un’interessante evoluzione di una serie che risente troppo dell’effetto dejá-vu, rispondendo con un nuovo e fresco ritmo di gioco e delle nuove meccaniche, senza però rinunciare all'intuitività di alcuni dei minigiochi tipici della saga. Mi lascia perplesso ancora la convinzione di rimanere su console portatili (come Mario Party Island Tour), console che reputo poco consone a questo tipo di party game, ma spero di sbagliarmi.

Questo gioco è un capitolo inedito in Europa, che approda nel vecchio continente sotto forma di remake dell’originale. L’aggiornamento consiste in un’interfaccia grafica completamente rinnovata: da un mondo in 2D con qualche elemento 3D, passiamo a un gioco totalmente in tre dimensioni, che permette di dare sfogo ai tratti dei personaggi usciti dalla matita di Akira Toriyama. Anche il sistema di lotta è cambiato: se il gioco vecchio utilizzava un metodo a incontri casuali, il remake mostra i nemici davanti ai vostri occhi, e non esiteranno a seguirvi se vi avvicinerete troppo - proprio come in Dragon Quest IX.

Nelle schermate di battaglia, inoltre, è ora possibile vedere il vostro party mentre vi dà le spalle, anziché visualizzare solamente i nemici.
Fra le nuove modalità è particolarmente interessante la funzione Streetpass: scambiando i dati, otterrete un dungeon da esplorare; ogni persona che riuscirà a conquistarlo, alzerà progressivamente la difficoltà per il giocatore successivo.

Un titolo che avremmo voluto provare con mano, ma sfortunatamente non è stato possibile.
Questo titolo, già da una prima occhiata, cura molto la realizzazione del mondo come se fosse completamente fatto di carta: l’attenzione al dettaglio è tale da poter apprezzare come il mondo sia costituito sostanzialmente da una struttura in cartone ondulato, mentre uno strato di carta funge da decorazione. Persino le monete ora sono dei pezzi di carta scintillante pieghettata su se stessa per dare spessore!
Per raggiungere un risultato del genere, gli sviluppatori si sono persino recati in un negozio di cartoleria per conoscere i diversi tipi di materiale cartaceo esistenti - similmente a quanto accaduto per Yoshi's Woolly World, ndr.

Oltre al salto caratteristico di Mario, importante in questo titolo è il martello, con cui avrete il compito di ridonare colore a diverse parti del mondo.
Nonostante ci sia una riserva limitata dei tre colori primari, proseguendo nel gioco sarà possibile ampliarla. Durante il corso dell'avventura potrete comunque trovare qua e là delle gocce di pittura che riempiranno i vostri serbatoi: a volte davanti al vostro naso, altre volte servirà colpire qualche oggetto dello scenario.
Il sistema di combattimento è alquanto rivisto, se comparato con i primissimi episodi: Paper Mario non sale più di livello, e le sue lotte contro i nemici sono dei piccoli puzzle da superare, in cui l’ingegno aiuterà il giocatore a limitare gli sprechi innecessari.
È delizioso anche il sistema che permette di visualizzare la barra della vita del nemico: man mano che perde PS, il personaggio si scolorirà!

Il sistema di attacco si basa sull’utilizzo di un mazzo di carte con il quale colpire i nemici. Per dare loro maggiore efficacia, è possibile colorare le carte, ma al costo di un po’ di colore.
Una dinamica ripresa da Sticker Star è la presenza di alcuni oggetti tridimensionali, che possono essere “cartizzati”. Questo tipo di oggetti viene chiamato “Thing Cards” in inglese, ed è integrabile nel vostro arsenale offensivo. Sconfiggendo i nemici, inoltre, potete ottenere delle carte più potenti e vernice supplementare.
Sono terminate le carte del mazzo? Nessun problema! È possibile acquistarne altre con le monete che raccoglierete per strada!
Personalmente parlando, noto come più dettagli vengono mostrati, più Paper Mario Color Splash si rivela interessante. Sembra che Nintendo abbia imparato dai propri errori con Sticker Star, ritoccando lo sconquassato sistema di lotta dell’episodio per 3DS e abbracciando uno stile prettamente più rompicapo. Che sia questa la nuova chiave di volta della ditta nipponica per il suo Mario di carta? Non resta che aspettare e vedere.

Purtroppo, non ho avuto modo di giocarci per quei 20 minuti a mia disposizione per tanti motivi che non vi sto ad elencare adesso, però posso confermare che questo capitolo ha altissime possibilità di diventare il mio preferito di tutta la serie. Personalmente, adoravo andare in giro a perdere tempo in The Legend of Zelda: The Wind Waker; nel nuovo capitolo ho già capito che ora è tutto più elaborato e divertente, sono sicuro che ci perderò un sacco di tempo. Durante la demo mi sono divertito tantissimo a girare senza meta per la mappa, scoprire nuovi luoghi, testare le armi, uccidere silenziosamente i nemici, parare realmente i proiettili, cucinare per sopravvivere, invadere gli avamposti...insomma, non c'è stato nulla che non mi abbia divertito!
Posso dire che Nintendo sta sul serio cambiando e si vede: vi assicuro che l’attesa sarà ripagata con gli interessi!

io sono stato molto più fortunato di Punk: per un errore la mia demo è iniziata senza timer, dandomi tutto il tempo necessario per godermi quello che il gioco poteva offrire senza la fretta dei 20 minuti. Stilisticamente parlando è una via di mezzo fra Skyward Sword e Wind Waker, ma come modalità di gioco il titolo è qualcosa che si allontana davvero tanto dall'esperienza tipica di uno Zelda. Si ha come l'impressione che l'ambiente circostante sia portato in vita da un soffio vitale, quasi una sorta di personaggio onnipresente. Mi sembra vagamente ispirato a quel capolavoro di Shadow of the Colossus, ma anche al recente Far Cry 3.
Credo che questo Zelda finalmente trovi una risposta alla ricerca di quel senso di esplorazione che gli sviluppatori hanno sempre provato a esprimere. Sono veramente curioso di vedere come sará la versione per NX!