Lasciate che vi spieghi perché Mario Party 6 è il mio preferito

Manca sempre meno all'arrivo di Super Mario Party Jamboree, e siamo arrivati alla seconda metà di questo viaggio nel passato dei vecchi Mario Party usciti su GameCube. Qui potete leggere i pareri di Storm su Mario Party 4, mentre qui potete leggere il tuffo nel passato di Red su Mario Party 5.

A differenza dei miei cari colleghi, non ho intenzione di rispolverare il gioco per parlarne (se non per qualche schermata che ho fatto in pochi minuti): sono stato benedetto con un'ottima memoria, e Mario Party 6 è il mio gioco preferito della serie. Mi è bastato un breve ripassino con qualche video e un paio di letture sul Wiki, e sono riaffiorati i ricordi freschi come se fossero accaduti pochi mesi fa. Oltre a parlare del gioco in sé mi soffermerò su aneddoti personali, perché è principalmente grazie a quei momenti che ho così a cuore questo gioco.

Com'è in generale il gioco?

La mia storia con Mario Party 6 inizia al negozio di elettronica, ero tremendamente ansioso di prendere questo gioco per via del microfono. Per qualche motivo quell'accessorio è stato ciò che mi ha convinto a volere quel gioco, andate a capire perché. Da ragazzino delle medie qual ero, mi sono fatto accompagnare da papino. Nella teca erano presenti sia Mario Party 6 che Mario Party 7, mi ero svegliato decisamente "tardi" per questo gioco. Al vederli, infatti, papino mi disse ridacchiando "ma scusa, prenditi il 7", ma ero fermamente convinto di cosa volevo, non c'era verso di farmi cambiare idea. Non so se avrei sviluppato lo stesso amore per il 7 (gioco che tutt'ora non ho mai provato!), ma ciò che mi ha dato il 6, dalle meccaniche uniche dei tabelloni ai minigiochi così variegati, non è riuscito a darmelo nessun altro gioco della serie.

La tematica di questo gioco è "il giorno e la notte". Già nell'introduzione ci vengono presentati due nuovi personaggi, Lucio il sole e Ombretta la luna... aaah, "Ombretta"... vi ricordate quando esistevano tre personaggi completamente diversi che condividevano lo stesso nome? Ombretta di Luigi's Mansion, Ombretta di Paper Mario: Il Portale Millenario... comunque! Lucio e Ombretta sono grandi amici, ma improvvisamente iniziano a litigare su chi dei due sia il più appariscente. Per riappacificarli, Mario e compagni decidono di darsele di santa ragione a suon di dadi e minigiochi per collezionare le stelle e far tornare l'amicizia tra i due... sì, probabilmente bastava un "daje regà famo baldoria" al posto di questo pretesto di trama, ma perché no. Il giorno e la notte non si limita a un fattore estetico o di storia, ma ci arriveremo tra poco; soffermiamoci prima sui tabelloni.

Corte Buonasorte di notte è davvero deliziosa.

In questo gioco ogni tabellone ha regole completamente uniche. Non sto parlando di "semplici" meccaniche secondarie come il ciclo giorno/notte della Terra del terrore di Mario Party 2 (... ma guarda un po'!) o Bowser che passeggia colorando di rosso gli spazi in Incubo Bowser (ogni riferimento alla live di Mario Party 5 è puramente casuale), ma della regola di base dell'intera serie di dover raggiungere lo spazio stella per acquistarla. Mario Party 6 se ne infischia di tutto questo, e decide di cambiare le regole in ogni singolo tabellone: Fronda Gioconda è un territorio classico per gli amanti delle regole tradizionali; Borgo Sottozero non ha spazi stella, ma i giocatori si rincorrono a bordo di categnacci per fregarsele; Castello Tic Tac è un continuo inseguimento a Donkey Kong per comprare da lui le stelle. Ogni tabellone ha le sue caratteristiche di cui tenere conto, e vincere può spesso richiedere sì una buona dose di fortuna, ma anche di strategia, un fattore che ritengo sia sacrosanto in Mario Party e di cui spero sempre più giocatori possano rendersene conto. Conoscere il tabellone e sfruttarne appieno le regole... è ciò che più amo di questa serie, e Mario Party 6 ha fatto davvero un ottimo lavoro su quest'aspetto.

Ora facciamo un passo indietro e parliamo della tematica del gioco: il susseguirsi del giorno e della notte non è solo un fattore estetico, ma è un'ulteriore meccanica che prende forma sia nei tabelloni che nei minigiochi!

L'Officina Strambic è solo uno degli esempi più banali del cambiamento tra il giorno e la notte. Se non vi siete accorti della differenza: guardate bene il centro del tabellone...

Durante le partite, ogni tre turni (di norma) si cambia dal giorno alla notte e viceversa, con i carissimi Lucio e Ombretta che si alternano come presentatori. Al cambio del momento della giornata cambiano le regole: Borgo Sottozero, ad esempio, blocca alcuni passaggi, e gli inseguimenti tra Categnacci diventano ancora più dinamici grazie alla possibilità di usare più dadi; oppure il Castello Tic Tac, oltre a invertire il senso di marcia del tabellone, passa dal diventare un inseguimento a Donkey Kong a una fuga da Bowser!

Parlando dei minigiochi, alcuni esistono solo di giorno, altri solo di notte e altri ancora possono cambiare radicalmente. Prendo come esempio il minigioco Paratroopa di Salvezza, in cui nella versione diurna occorre saltare sui Paratroopa per arrivare più in alto possibile, mentre in quella notturna ci si trova già in cima e bisogna cadere giù evitandoli. In sostanza è come avere due minigiochi in uno. Sono rari questi casi, ma li ho trovati un'idea davvero geniale.

Già dopo pochi turni è possibile trovare interi percorsi con spazi occupati dalle palline dei personaggi.

Mario Party 6 arricchisce il sistema delle palline, adesso si possono comprare nei negozi proprio come degli oggetti. Inoltre, quando si posizionano nel tabellone, lo spazio prende la sagoma del personaggio che l'ha posizionata, rendendolo a tutti gli effetti uno spazio suo. Ad esempio, se con Luigi posiziono una trappola e ci finisco sopra il turno dopo, non vengo penalizzato, ma ricevo monete in più. Le palline, quindi, non solo possono aggiungere imprevedibilità, ma (e lo dico per la seconda volta) anche strategia. Questo gioco, ai tempi d'oro, mi ha fatto fare delle partite di scacchi 3D meravigliose con lo sfruttamento della meccanica giorno/notte e delle diverse palline da posizionare. Al diavolo chi dice che Mario Party sia "solo fortuna", voglio assistere a partite competitive di questa serie!

Altre modalità presenti in Mario Party 6 sono la modalità Solotù e la modalità Voce. Nella Solotù un singolo giocatore affronta tre tabelloni esclusivi (non più tabelloni già esistenti ridotti, come era in Mario Party 5), scontrandosi con i Mini Bowser e cercando di arrivare alla meta. Questa modalità è generalmente più snella della modalità storia di Mario Party 5, ma a suo tempo mi piaceva ritornarci di tanto in tanto per affrontare i Mini Bowser a difficoltà sempre più alta.

Questo coso ti veniva dato insieme al gioco, all'acquisto.

La modalità Voce, invece, usa un accessorio completamente inedito per il GameCube, il microfono, pensato esclusivamente per Mario Party 6 e il suo successore, Mario Party 7. In questa modalità è possibile affrontare minigiochi in cui non si danno i comandi con i pulsanti, ma con la propria voce! Ricordo con particolare affetto Sprint Stella, una piccola modalità in cui il personaggio deve portare con sé una stella e affrontare un percorso a ostacoli. Il giocatore "controlla" il personaggio dandogli ordini con il microfono, come "prendi la stella" per fargliela raccogliere, o "in su" e "in giù" per fargli cambiare il percorso da prendere. Mi ci ero chiusissimo in questa modalità, cercavo sempre di fare un tempo migliore. E papino si era convinto di quanto avessi fatto bene a scegliere Mario Party 6, si era innamorato anche lui di Sprint Stella. Se per caso non avete il microfono o non avete voglia di usarlo, niente paura: questi minigiochi sono disponibili anche con i soli pulsanti, basta impostarlo nelle opzioni!

Ho riassunto in breve tutto ciò che amo del gioco, ma prima di chiudere, un ultimo aneddoto che ci tengo a raccontare.

La storia della maledetta gita di Peach e Toadette, a cura di Zackee e la sorellina di 6 anni

È un giorno d'estate come tanti, a casa non sappiamo che fare, io e mia sorella decidiamo di avviare Mario Party 6 e andare alla modalità Minigiochi per avviarne diversi a casaccio. E lì, il lampo di genio: decidiamo di costruirci sopra una storia. Una breve storia, che adesso vi racconto.

[Avviamo il menu] Si parte in gita sull'autobus di Ombretta

Peach e Toadette (controllate da me e mia sorella, rispettivamente) decidono di andare in gita. Vengono accompagnate da Mario e Toad, i due fidanzatini delle donzelle.

[Scatto Matto] Arrivano in una città

Ombretta lascia il gruppo alla fermata e riparte. Ora che sono arrivati a destinazione, tutti prendono la propria macchina fotografica e iniziano a fare foto.

[Masso di Damocle] Si sono persi, e ora?

Il gruppo si è perso e non riesce a ritrovare la fermata dell'autobus. Esplorando, trovano un grosso cartello con sopra scritto "di qua per l'autobus"... ma si ritrovano in una grotta, con un masso pronti a schiacciarli!

Piccola nota: ricordo bene che in questo punto della storia la sorellina imitava la voce di Toadette che urlava "PERCHÉ A ME?! VOLEVO SOLO FARE UNA GITA CON PEACH-AAAAA"

[Rapidissime] Sono usciti dalla grotta, ma...

Addentrandosi nella foresta, trovano un ponte e tentano di attraversarlo, ma si spezza e finiscono nelle rapide. Avrà mai fine quest'incubo? Nel mentre, si è fatta notte.

[Wrestling su Zattera] E quello cos'è?

Alla fine del tortuoso percorso gli eroi riescono a salire a bordo di una zattera per proseguire. Ma che cos'è quell'ingresso così inquietante? No, non può essere...

[Arrosticceria] Una trappola di Bowser!

Avrebbero dovuto immaginarlo: quel cartello era una trappola di Bowser! E adesso li ha condotti dritti dritti nel suo covo... sta per attivare le sue trappole mortali, devono fuggire prima che sia troppo tardi!

[Gomme ribelli] Si fugge da Bowser

Grazie al cielo sono riusciti a fuggire appena in tempo. È di nuovo l'alba, e sembra si trovino nel parcheggio privato di Bowser, che usa quando si tengono le partite di Mario Kart. Non c'è altra scelta: devono rubare quattro macchine e superare quest'ultimo percorso a ostacoli!

[Musica Maestro] Finalmente è finita

I quattro sono fuggiti e sono ritornati a casa, sani e salvi. Per festeggiare, saltano e danzano, dando forma fisica alle note musicali che intonano.

Finita la breve storia. È incredibile quanto, con un po' di inventiva, si riesca a passare una scarsa mezz'ora così unica e divertente. Si tratta di uno di quei momenti che difficilmente scorderò per il resto della mia vita.

Conclusione

Spero che, tra gli elogi al gameplay e gli aneddoti che ho raccontato, sia riuscito a trasmettervi quanto io tengo a questo gioco. E ne avrei anche tanti altri, di questi aneddoti. Come quella volta che ho fatto una partita di 50 turni, con la CPU a facile, solo per vedere se riuscivo a riempire l'intero tabellone con spazi pallina del mio personaggio. Mario Party 6 non sarà tra i miei giochi preferiti di sempre, ma le emozioni e i ricordi che mi ha creato sono un tesoro estremamente prezioso. E cavolo, se non vedo l'ora di rigiocarci su Twitch questo venerdì! Attenzione, l'appuntamento sarà alle 17:00 anziché alle 15:00, vi aspettiamo!

La nostra retrospettiva

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